Prestiti minimi senza busta paga: quali somme è possibile ottenere?

Oggi in Italia può essere piuttosto complicato ricevere finanziamenti e prestiti senza busta paga e senza solide garanzie, ma esistono diversi modi per ottenere piccole somme di liquidità anche qualora si fosse dipendenti con contratti atipici, casalinghe o disoccupati. Prima di darci per vinti nell’ottenimento di un finanziamento, vediamo quali sono i prestiti minimi che si possono ottenere senza busta paga, e cosa bisogna fare per riuscire ad ottenerli.

Cifre: di quanto parliamo

Chiaramente la solidità di una busta paga o di un bene ipotecario di valore sono sicuramente tra le forme di garanzia più solide per richiedere prestiti vantaggiosi e per grosse somme di denaro. Qualora avessimo però bisogno di piccole somme di liquidità le banche e le finanziarie hanno studiato alcuni piani di prestito anche per coloro che non possiedano busta paga: ottenerli non è semplice, ma qualora si soddisfino tutti i prerequisiti potremmo ottenere comunque cifre interessanti.

In genere i prestiti minimi senza busta paga partono dai 500 euro e arrivano ai 3000 euro, mentre la restituzione dovrà avvenire in tempi che variano dal singolo mese fino ai 3 anni. Soluzioni di questo tipo sono state approntate dai maggiori istituti di credito oggi conosciuti: Compass, Agos Ducato, Fineco, ma anche Poste Italiane. Ovviamente per ottenere prestiti senza busta paga, seppure di cifre minime, bisognerà fornire forme di garanzia alternative che consentano alla banca di avere una “promessa” del rimborso del denaro.

Al di là delle garanzie da ottenere al posto di una busta paga, per richiedere un prestito minimo dovremo sicuramente essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Avere età compresa tra i 18 e i 70 anni (alcune banche concedono prestiti fino ai 75)
  • Essere in possesso di cittadinanza italiana, regolare permesso di soggiorno, avere documenti di riconoscimento in corso di validità.
  • Essere in possesso di una garanzia alternativa alla busta paga (la firma di un garante, un bene di valore, ecc) o avere una forma di reddito dimostrabile e prodotto in Italia.

Minip restiti sotto i 3000 euro possono essere erogati in meno di 48 ore, ma la banca o l’istituto di credito a cui ci si sia rivolti si riserva sempre il diritto di fare le dovute verifiche prima di prestare il denaro a qualsivoglia richiedente. Il profilo creditizio di colui che ha richiesto il prestito può avere un ruolo fondamentale e, nel caso in cui sia segnato agli elenchi del Crif, il prestito potrebbe non essere concesso.

Prestiti Banco Posta

Una delle offerte più veloci e richieste del momento per quanto riguarda i mini prestiti riguarda quello di Poste Italiane, che consente di richiedere 1000, 2000 e 3000 euro. L’offerta è riservata a tutti i clienti possessori di carta Postepay Evolution e il piano di restituzione arriva fino ai 22 mesi. Il rimborso può essere addebitato direttamente sul proprio conto corrente postale, attraverso la Postepay Evolution o attraverso bollettino postale. Per ottenere il finanziamento bisogna necessariamente recarsi in un ufficio postale e portare i documenti che attestino il proprio reddito (pensione, assegno mensile, dichiarazione dei redditi).

Le soluzioni Compass

Anche Compass ha studiato delle soluzioni di micro prestiti per i clienti che non detengono busta paga: si può richiedere un prestito a partire da 1500 euro restituibile in rate da 50 e 100 euro. Il saldo si ricostruisce autonomamente man mano che il prestito viene rimborsato e quindi consente sempre di avere accesso a una piccola somma di liquidità. La rata mensile varia a seconda del saldo ed è legata al proprio conto Compass.

I mini prestiti Fineco

Tra le soluzioni più richieste per i mini prestiti spuntano sicuramente quelle studiate da Fineco, che consente di accedere a prestiti di cifre superiori ai 500 euro e la cui durata minima dell’ammortamento può durare fino ai 48 mesi. Per fare richiesta del finanziamento (oltre ad avere una fonte di reddito dimostrabile, avere tra i 18 e i 70 anni e possedere la cittadinanza italiana) bisogna essere in possesso di un conto corrente Fineco da almeno 3 mesi.

Una delle opzioni che Fineco consente di richiedere a coloro cui sia stato concesso un prestito è quello del consolidamento dei prestiti. Questa modalità permette ai debitori di unificare due o più prestiti (fino a un massimo di 4) in un’unica rata, così da snellire di molto la procedura di ammortamento e facilitando anche la puntualità dei pagamenti.

Prestito tra privati: quali sono le principali piattaforme di Social Lending

Qualora le proposte delle banche fossero troppo alte rispetto alle reali esigenze e si avesse ad esempio bisogno di cifre inferiori ai 1000 euro la cosa migliore da fare è provare a richiedere un prestito tra privati. Oltre al semplice prestito tra familiari e amici oggi esistono molte piattaforme di social lending, con le quali si potrà richiedere il finanziamento ai privati direttamente da casa. Una delle piattaforme più note in Italia e che si occupano di prestiti tra privati è Prestiamoci.it (che consente di restituire l’importo dai 12 ai 72 mesi) o Smartika.it, che permette di ricevere la cifra richiesta da 50 diversi prestatori (riducendo quindi di molto il rischio di mancato reintegro del rimborso).

Per accedere alle piattaforme di social lending e avanzare una richiesta di finanziamento è necessario registrarsi e presentare la documentazione riguardante i propri dati di riconoscimento e il proprio profilo di credito. Ciascuna offre soluzioni differenti atte a garantire il minor numero elevato di rischi per i creditori. Il richiedente è tenuto a firmare un contratto o un’assicurazione in cui afferma di essere debitore verso colui/coloro che gli hanno concesso il prestito.

Inps: come funziona

Una delle soluzioni più semplici per ottenere un mini prestito qualora si sia iscritti alla Gestione Unitaria è quello di fare la richiesta di prestito all’Inps. Le rate vengono trattenute direttamente dalla pensione (cessione del quinto) o dalle altre fonti di reddito e il piano di ammortamento arriva fino a 48 mesi. Il sito dell’Inps consente di simulare il proprio piano di rimborso con dei simulatori online, così da essere a conoscenza delle rate e del tasso d’interesse ancor prima di aver avanzato la propria richiesta. Il sito consente anche di verificare attraverso la propria area riservata il proprio estratto conto e di conoscere anticipatamente il valore delle rate necessarie a estinguere l’ammortamento.

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