Essere segnalati sui registri dei cattivi pagatori, essere protestati o aver subito pignoramenti, oltre a non rappresentare una condizione personale affatto piacevole rappresenta sicuramente anche un guaio a livello finanziario. Vediamo come fare a ottenere prestiti o finanziamenti qualora fossimo senza busta paga e avessimo subito un pignoramento, ma prima cerchiamo di capire cos’è un pignoramento e cosa comporta dal punto di vista finanziario.
Cos’è un pignoramento
Il pignoramento è la confisca di un bene materiale da parte della banca o della finanziaria a seguito di un’insolvenza di pagamento rispetto a un prestito. Per saldare l’ammanco del pagamento quindi, lo stato autorizza la banca o la finanziaria a rientrare in possesso del valore ceduto prendendo possesso di un oggetto, di un auto o di un qualsiasi bene immobile del debitore.
Dal punto di vista finanziario e di credibilità rispetto a una banca, chi ha subito un pignoramento è esattamente come coloro che siano stati protestati o che siano cattivi pagatori agli occhi della legge. Si tratta quindi di situazioni delicate e fortemente compromesse, per cui la banca è tenuta a non concedere ulteriori prestiti. Ovviamente però esistono delle possibilità anche per coloro che risultino cattivi pagatori o che abbiano subito un pignoramento: è necessario però che abbiano garanzie solide e dimostrabili alle spalle.
Le soluzioni di prestito per coloro che abbiano subito un pignoramento, e per avanzare la richiesta bisognerà possedere almeno una delle seguenti caratteristiche:
- Prestito tra privati
- Cedolino della pensione
- Garante terzo
- Altre garanzie alternative
La soluzione più semplice è quella di richiedere un prestito a una persona di fiducia o a un familiare. Oggi esistono anche piattaforme online studiate appositamente per richiedere prestiti personali (Prestiamoci.it o Smartika.it ad esempio). Per richiederli saranno necessarie comunque delle solide garanzie alternative alla busta paga.
Cessione del quinto con cedolino della pensione: cos’è e come funziona
La cessione del quinto è un sistema grazie al quale anche chi è stato pignorato può richiedere un prestito personale. Se infatti siamo in possesso di regolare busta paga (dovuta a contratto a tempo indeterminato) o al cedolino della pensione, potremmo richiedere un prestito o un finanziamento proprio con la garanzia della cessione del quinto. In questo modo sarà direttamente il datore di lavoro o lo stato a bloccare un quinto dello stipendio o della pensione per versarlo alla banca o alla finanziaria che ci abbia concesso il prestito.
Il valore della cifra erogata così come i tempi previsti per la rateizzazione del pagamento saranno ovviamente proporzionali allo stipendio o alla pensione e, nei casi di contratto a tempo determinato, non potranno ovviamente superare la durata del contratto.
Per avanzare la propria richiesta di prestito con cessione del quinto avremo bisogno della seguente documentazione:
- I documenti d’identità in corso di validità;
- Il codice fiscale;
- L’ultima busta paga o il cedolino della pensione
- La Certificazione Unica (CUD)
Limitazioni circa la cessione del quinto
Ovviamente le banche e gli istituti di credito si riservano sempre e comunque il diritto di poter decidere caso per caso se accettare o meno la richiesta di prestito. In particolare poi, esistono delle limitazioni riguardanti la cessione del quinto: la banca potrebbe ad esempio chiedere che venga stipulata un’assicurazione sul prestito, oppure che il richiedente apra un conto corrente presso la propria sede. I tassi d’interesse sulla cessione del quinto poi potrebbero essere particolarmente elevati, e anche questo potrebbe disincentivare colui che abbia avanzato la richiesta.
Di solito i piani di ammortamento per coloro che abbiano richiesto un prestito con cessione del quinto variano dai 24 ai 120 mesi. I termini per la rateizzazione e il valore del rimborso è in genere proporzionale a quella dello stipendio/pensione, ma nel caso di debitore che abbia subito un pignoramento potrebbero esistere ulteriori limitazioni.
Lavoratori autonomi che hanno subito un pignoramento
Qualora il pignorato fosse un libero professionista, un artigiano o un lavoratore con contratto atipico il discorso cambia, perché ovviamente non si potrà fare affidamento su una busta paga nell’avanzare la propria richiesta di prestito. In casi come questi, forse il modo più semplice per ottenere il prestito è quello di ricorrere a un garante: una persona di fiducia o un familiare che abbia buon merito creditizio e che garantisca al posto nostro difronte alla banca o alla finanziaria (fideiussione). Ovviamente nel caso di mancato pagamento da parte del debitore numero 1, la banca sarà quindi autorizzata a rivalersi direttamente sul garante. Anche il garante non deve ovviamente essere stato protestato o aver subito un pignoramento. I principali requisiti del garante sono:
- Che abbia meno e non oltre 80 anni (85 presso alcune finanziarie).
- Che abbia un reddito fisso e dimostrabile.
- Che non abbia già dei prestiti in corso, e che abbia beni patrimoniali dimostrabili.
Prestiti cambializzati e prestito della speranza: sono possibili per i pignorati?
Il prestito con cambiali consente alla banca, in caso di mancato rimborso da parte del debitore, di pignorare immediatamente i beni di sua proprietà. La cambiale è un titolo di credito a cui viene applicato un bollo, e in linea generale il tasso d’interesse per questo tipo di restituzione è molto alto. Il vantaggio per questa forma di prestito è che il debitore può accordarsi con l’istituto di credito (in anticipo) nel caso in cui abbia necessità di posticipare un numero predefinito di rate. Ad ogni modo non è sicuramente facile ottenere un prestito cambiario nel caso in cui si fosse stati pignorati, e soprattutto gli interessi sono particolarmente elevati.
Un’altra opzione per i lavoratori con contratti atipici che abbiano subito un pignoramento è il prestito della speranza, che consente di ottenere dai 7000 ai 25000 euro e che prevede un piano d’ammortamento fino a 6 anni. Si tratta di un tipo di prestito atto a venire incontro alle esigenze di artigiano o lavoratori autonomi in crisi e che abbiano necessità di rilanciare una propria attività lavorativa. Per accedere a questo tipo di finanziamento bisogna possedere determinati prerequisiti e soprattutto bisogna sottostare a delle specifiche regole (ad esempio non si può abbandonare il progetto nei primi 5 anni d’avvio, e l’attività deve essere aperta nello stesso territorio su cui abbia sede l’istituto finanziario che abbia concesso il prestito.
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