Mutui Inpdap: guida generale sul mutuo Inps Inpdap

Come funzionano i mutui dell’Inps? E cosa bisogna fare per riuscire ad accedervi? Vediamo come funziona una delle possibilità più convenienti per i dipendenti della pubblica amministrazione, gli ex dipendenti e i pensionati che risultano iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Cosa sono questo genere di prestiti e come funzionano

L’Inps, o ex Inpdap, offre delle soluzioni di prestito finalizzate all’acquisto della prima casa o alla sua ristrutturazione, per tutti gli iscritti che abbiano contribuito negli anni al fondo crediti gestito dall’ente previdenziale. Si tratta di pacchetti per mutui piuttosto convenienti: i tassi d’interesse sono agevolati e di solito il piano d’ammortamento può essere personalizzato apposta per il beneficiario.

Come già accennato questo genere di mutuo è riservato ai dipendenti o ad ex dipendenti dell’amministrazione pubblica, i quali possono accedere al credito facendo apposita domanda e utilizzarlo per acquistare la loro prima casa o per effettuare lavori di ristrutturazione. Unico vincolo per il mutuo dell’Inps è che il beneficiario sia residenti, per almeno 5 anni, nell’immobile interessato dal mutuo.

Quali cifre si possono raggiungere con un prestito dell’Inps

I mutui erogati dall’Inps possono raggiungere al massimo il valore di 300’000 euro, e possono essere restituiti con rate mensili o semestrali (a seconda del piano d’ammortamento scelto dal richiedente). Come per le altre tipologie di prestito erogate da banche e istituti di credito, la durata può variare dai 10 ai 30 anni, meno se le cifre richieste sono minime.

Quali requisiti è necessario avere: cosa bisogna sapere

Oltre a dover fare parte della pubblica amministrazione, per accedere ai mutui dell’Inps è necessario rispettare predeterminati requisiti:

  • bisogna aver effettuato l’iscrizione alla gestione delle prestazioni creditizie sociali da almeno 3 anni;
  • è necessario che i contributi previdenziali siano stati versati presso l’Inps;
  • non bisogna essere proprietari di altri immobili nel raggio di 100 km rispetto alla casa che si intende acquistare.

Come abbiamo visto è poi necessario che a richiedere il mutuo sia un dipendente o un pensionato iscritto alla gestione delle prestazioni creditizia dell’Inps e che abbia regolarmente versato i contributi. Solo in questo modo l’istituto previdenziale potrà assicurarsi che il beneficiario sia in grado di restituire la somma erogata. Altra caratteristica necessaria per il richiedente è che esso non abbia altri immobili di sua proprietà sul territorio nazionale: la richiesta può essere avanzata unicamente per l’acquisto della prima casa.

Inoltre i dipendenti pubblici e statali iscritti al fondo dei crediti dell’Inps possono presentare la domanda solo nel caso in cui:

  • Non siano in possesso di quote immobiliari superiori al 33%.
  • L’immobile assegnato come coniuge separato e che intenda costruire un proprio nucleo familiare diverso da quello di genitori.
  • L’immobile acquistato abbia una determinata distanza da eventuali altri immobili di proprietà.
  • Riacquisto di quote che eventualmente siano residue ad altri componenti familiari.
  • Non è in possesso del 50% di un immobile ricevuto in eredità o a suo usufrutto.

Documenti necessari: quali sono e a cosa servono

I documenti necessari per ottenere un prestito di questo tipo sono i seguenti:

  • I documenti d’identità che attestino la propria cittadinanza nello stato di residenza
  • Cedolino della pensione o busta paga
  • Conto corrente a proprio nome
  • Tessera sanitaria

Una volta ottenuta la delibera da parte dell’Inps il credito richiesto potrà essere erogato sul conto corrente del beneficiario o direttamente dall’Inps o attraverso uno degli istituti di credito con cui essa avesse una convenzione. Oltre a questi saranno necessari anche i documenti inerenti l’immobile che si è intenzionati ad acquistare:

  • documenti inerenti la planimetria e il catasto dell’abitazione.
  • L’eventuale notazione di un notaio relativa all’assenza di ulteriori ipoteche o dell’iscrizione ai pubblici registri dell’immobile interessato.
  • dichiarazione del proprietario dell’immobile sulle sue condizioni di vendita.
  • certificazioni di agibilità/abitabilità apposte dal comune.
  • dichiarazioni riguardanti l’effettiva conformità alle norme di legge circa la costruzione dell’edificio.

Ovviamente recandosi presso uno sportello dell’Inps sarà possibile conoscere gli eventuali ed ulteriori documenti che potrebbero essere richiesti per determinati tipi di immobili e per la loro visura catastale.

Piano d’ammortamento e rateizzazione

Il mutuo Inpdap può essere risolto con rate semestrali che andranno suddivise su un piano d’ammortamento dai 10 ai 30 anni. Ovviamente per quanto riguarda l’ammortamento è valutabile anche la cessione del quinto: in tal caso una somma pari a un quinto dello stipendio (o dell’assegno pensionistico) verrà direttamente trattenuta prima dell’erogazione e versata all’Inps. In tal caso le rate non saranno semestrali bensì mensili.

In questo senso è importante anche che il richiedente rispetti una certa fascia d’età: se il contratto di prestito è stato stipulato da parte di un richiedente con età superiore ai 65 anni, il piano d’ammortamento potrà variare tra i 30 e i 120 mesi. Se invece l’età del beneficiario dovesse superare i 70 anni, il piano d’ammortamento non potrà superare i 5 anni di rateizzazione. Il beneficiario, ad ogni modo, non deve superare i 75 anni d’età. In generale vale sempre la regola che nel caso di ammortamento in 10 anni la restituzione del credito avverrà con rate mensili, mentre per quella in 30 anni potrà essere restituito con rate semestrali.

Unica eccezione nella cessione del quinto è rappresentata dalla “delega del pagamento” che consente ai dipendenti statali e a quelli pubblici di restituire una rata pari ai 2 quinti dello stipendio. E’ importante comunque che il richiedente rientri entro una certa soglia d’età (75 anni, mentre alcune banche si spingono fino a gli 85).

Tassi d’interesse e mutuo cointestato

Come già anticipato i tassi d’interesse per questo genere di mutui sono molto convenienti rispetto a quelli bancari e finanziari: un tasso di interesse fisso si aggira intorno al 4,15%, mentre uno variabile intorno ai 3,75%. Questi valori hanno lo stesso riscontro sia per il mutuo per l’acquisto che per quello sulla ristrutturazione, e gli interessi variabili in genere cambiano dopo il 1° anno dall’accensione del mutuo.

Il mutuo Inps può essere cointestato da marito e moglie? La risposta è sì, purché i due coniugi siano entrambi iscritti al fondo creditizio dell’ente previdenziale. Nel caso in cui invece i due fossero in regime di comunione dei beni l’atto di concessione può essere richiesto dal coniuge non iscritto in qualità di terza parte nella gestione dell’ipoteca. Qualora i due non fossero in regime di comunione dei beni l’ipoteca verrà iscritta unicamente al coniuge che sia iscritto al Fondo di credito e pertanto l’altro coniuge non comparirà nell’atto del contratto.

Cos’altro bisogna sapere: forme di garanzia

La cessione del quinto come abbiamo visto è il modo più semplice per organizzare i pagamenti delle rate per l’ammortamento del prestito richiesto. Questo genere di mutui dell’Inps sono richiedibili dai dipendenti pubblici e statali e l’intera somma del prestito viene di solito erogata sul conto corrente del beneficiario, che s’impegnerà a restituirla sempre tramite bonifico o trattenuta dal conto corrente (questa opzione non prevede il pagamento con bollettino postale).

Questo genere di prestiti non necessitano di un garante, perché sarà il TFR, la busta paga o il cedolino della pensione a fornire le dovute garanzie sull’affidabilità creditizia del beneficiario. Il fatto di essere iscritti inoltre alla Gestione Creditizia dell’Inps e di aver versato i contributi verso di essa, rappresenta un’ulteriore garanzia della restituzione del capitale ricevuto in prestito durante il finanziamento.

Un’ulteriore forma di garanzia può essere rappresentata dalla firma su un’apposita assicurazione: non solo è una garanzia per il finanziamento, essa infatti tutela anche il beneficiario in caso di incendio o danni dovuti ad ambienti atmosferici. E’ possibile che durante il contratto di stipulazione del mutuo venga richiesto quindi obbligatoriamente di firmare un’assicurazione: dopo una perizia assicurativa essa verrà concordata dalle due parti e dovrà coprire l’intero valore dell’immobile. L’importo minimo assicurato non potrà essere inferiore a 1’000’000 euro e l’importo dichiarato dovrà essere pari a quello stabilito dalla perizia.

Come presentare la domanda

Per presentare la domanda di mutuo all’Inpdad (che adesso è diventata Inps) è necessario verificare le graduatorie nei periodi di tempo prestabiliti e inviare la propria richiesta nei modi e nei tempi prestabiliti dal portale telematico dell’ente previdenziale. Sicuramente poter verificare tutte queste informazioni online rappresenta un modo per risparmiare tempo, ma è fuor di dubbio che, in caso di informazioni poco chiare o situazioni che per qualche motivo non rientrassero tra le casistiche analizzate precedentemente, sarà possibile recarsi presso il proprio ufficio di competenza per richiedere ulteriori informazioni.

Per accedere ai servizi online del portale dell’Inps e presentare la domanda di prestito è necessario essere in possesso del proprio Pin dispositivo e effettuare l’accesso presso il portale dedito ai servizi per i cittadini. La domanda, allegata all’apposita documentazione, può essere fatta solo nei periodi del 1-10 gennaio, 1-10 maggio, 1-10 settembre.

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