Prestiti personalizzati senza busta paga, come ottenere un prestito su misura

Nel momento in cui abbiamo bisogno di un prestito ma non disponiamo assolutamente di un reddito stabile o di una busta paga, possiamo comunque fare determinati passi per provare ad avere un finanziamento.

Il prestito senza busta paga è uno strumento che è stato ideato, soprattutto in questo periodo di instabilità, per chi non dispone di un reddito fisso o di entrate finanziarie regolari.

Pur essendo catalogati come prestiti senza busta paga, possono ugualmente beneficiarne anche coloro che hanno una busta paga ma l’hanno già impegnata in garanzia. Oppure altri potenziali beneficiari sono i lavoratori autonomi e imprenditori, che proprio per la natura del loro lavoro non sono in grado di offrire una garanzia importante sul proprio reddito.

Uno strumento come questo rischia anche di diventare un refugium peccatorum dei cattivi pagatori, che spesso vedono le loro richieste di prestito tassativamente rifiutate dagli istituti di credito.

Categorizzazione in base al profilo del richiedente

Esistono diversi tipi di prestito senza busta paga ottenibili al momento da diverse agenzie di credito. Ovviamente si differenziano in base ai tassi applicati, alle modalità di richiesta e alle garanzie specifiche.

Le diverse tipologie di prestito senza busta paga sono differenziate soprattutto in base alla finalità del prestito e al profilo del richiedente. La principale differenza rimane in funzione della finalità del prestito che si sta richiedendo. Oltre a ciò viene elaborato un tipo di prestito personalizzato anche in base al profilo del richiedente, al tipo di lavoro saltuario che detiene e alle garanzie esterne che può presentare.

  • Disoccupati;
  • Lavoratori autonomi;
  • Lavoratori irregolari (in nero);
  • Disoccupati;
  • I cosiddetti “Neet” (giovani non studiano e non lavorano);
  • Studenti;
  • Casalinghe
  • Imprenditori in fase di start-up
Questa generica categorizzazione permette agli istituti di credito di avere un quadro iniziale per considerare la richiesta di prestito. Ovviamente i prestiti per le casalinghe avranno costi e tassi d’interesse diversi rispetto ai prestiti per gli imprenditori in fase di start-up e viceversa.

Garante

Per ottenere questo tipo di prestiti senza busta paga saranno necessarie delle garanzie da presentare preventivamente alla richiesta. La più utilizzata al momento prevede una terza figura, ossia il garante, che fornisce una prova di essere in possesso di fonti di reddito per far fronte al possibile debito residuo. Parliamo perciò del cedolino di busta paga ad esempio, presentato dal garante terzo, che permette di avere un prestito prestito.

Garanzia di incasso e accrediti annuali

Un altro modo per fornire garanzie per il prestito, consiste nel presentare documenti a riprova dell’incasso di somme diverse dallo stipendio. Ne sono un esempio calzante le ricevute bancarie relative all’accredito dell’affitto di un immobile di proprietà, residenziale o commerciale. Non rientrano nel reddito classico, ma sono comunque accettate come garanzia dagli istituti di credito se accompagnate anche da documentazione dell’affitto e della proprietà.

Come accade normalmente con un mutuo, si può ricorrere tranquillamente anche nel caso di prestito senza busta paga, all’ipoteca su uno stabile di proprietà. Questa però è la garanzia più difficile, e non la più accettata. Questo perché generalmente l’importo del credito è nettamente inferiore al valore dell’immobile, va da sé che difficilmente si può attuare un’ipoteca parziale. Molto più semplice risulta ricorrere al pegno di beni di valore mobili come gioielli o quadri o pezzi d’arte, che quindi sono di gran lunga più agevoli da riscattare.

Il discorso invece cambia se si tratta di un lavoratore autonomo, anche senza partita IVA, che spesso ha diversi contratti di collaborazione annuali dichiarati nel Modello Unico. In questo caso basta presentare il Modello Unico degli ultimi anni che attesta le entrate regolari nei periodi d’imposta precedenti la richiesta del prestito.

Se non si è in possesso di nessuna di queste garanzie si può optare in extrema ratio verso il prestito cambializzato.

Si tratta di una misura decisamente dura: le cambiali costituiscono titolo esecutivo, pertanto sono titoli idonei ad eseguire pignoramenti e procedure esecutive a tutela del credito. Avendo lo stesso valore di una sentenza di un giudice civile dichiarata esecutiva, ne consegue che il mancato pagamento anche di una sola mensilità comporta istantaneamente il pignoramento dei beni del debitore.

Contributi e prestiti per start-up

Un discorso diverso si può fare nel caso in cui il prestito venga indirizzato all’apertura e gestione iniziale di una start-up. Ad esempio esistono forme di prestito che non prevedono garanzie eventualmente anche a fondo perduto, come i contributi statali e territoriali promossi dalle Camere di commercio. Questo tipo di contributi possono agevolmente coprire i costi di avviamento di un’attività imprenditoriale e le prime spese notarili.

Prestiti per studenti

Per gli studenti universitari le banche hanno ideato anche prestiti d’onore in convenzione con gli atenei, che vengono erogati senza alcuna garanzia ma unicamente in base a criteri di valutazione scolastica.

Nei prestiti d’onore la banca garantisce una linea di credito allo studente, nel rispetto di un tetto massimo di spesa in un arco di tempo specifico. Una volta terminato il periodo di studi le somme utilizzate dovranno essere rimborsate (eventualmente si prevede anche un periodo di pre-ammortamento che può essere generalmente di un anno).

Costi e interessi applicati

Dal momento che i prestiti senza busta paga sono erogati a coloro che non presentano entrate regolari, le banche o gli istituti di credito tendono a tutelarsi applicando interessi elevati. Questo accade in considerazione del fatto che c’è una maggiore probabilità che il debitore non sia in grado di rimborsare il finanziamento nei tempi e modi pattuiti.

Cosa bisogna considerare prima di sottoscrivere il prestito? Bisogna innanzitutto controllare se i tassi applicati superano il tasso d’usura. Il tasso d’usura è un riferimento calcolato dalla Banca d’Italia per conto del Ministro dell’Economica e delle Finanze. Per ottenerlo viene preso come riferimento il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM). Lo si può facilmente trovare pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e sui portali Bankitalia e del Ministero dell’Economia.

Generalmente questi prestiti senza busta paga hanno importi esigui, non superiori ai 5-10 mila euro. Questo sempre perché banche e finanziarie non sono intenzionate a rischiare somme ingenti senza garanzie.

Nella scelta del finanziamento e dei tassi d’interesse è bene considerare attentamente questi tre fattori principali:

  • TAN (Tasso Annuo Nominale), cioè il tasso d’interesse;
  • TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), la percentuale dei costi complessivi del finanziamento, compresa la polizza assicurativa obbligatoria;
  • Eventuali polizze assicurative (facoltative).
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